Percorsi

Tre percorsi per conoscere compiutamente il Cimitero di Staglieno

L’Associazione (onlus) “Conoscere Staglieno: città nella città” da anni studia e pubblicizza in senso turistico-culturale, il Cimitero di Staglieno da un punto di vista multi-tematico.

Non solo quindi il “museo a cielo aperto”, eccellenza della scultura, non solo funeraria, del periodo 1850-1930, ben noto e apprezzato a livello europeo, ma anche luogo di ricerca ed approfondimento per il quale la nostra associazione si propone di condurre, per gli interessati, conferenze itineranti organizzate.

In allegato segnaliamo tre percorsi di visita che, ovviamente, non devono essere visti come rigidamente suddivisi, ma solo come indicazione pratica di ottimizzazione del tempo dedicato, anche tenuto conto che ognuno di essi richiede circa due ore, due ore e mezza per essere completato.

Comune alle diverse scelte va ricordato anche che il Cimitero di Staglieno rappresento una realtà botanica di grande interesse che ne fa un vero Parco urbano cittadino di grande eccellenza.

Per un ottimale utilizzo di informazioni utili, consigliamo di preparare la visita con la lettura della “Guida pratica per la visita del Cimitero di Staglieno” in vendita nelle principali librerie del centro Citta o su richiesta all’Associazione.


PERCORSO “MUSEO A CIELO APERTO”

Percorso di primario interesse e vera eccellenza del Cimitero, presenta per il periodo 1851-1930 ben sette stili architettonici diversi, tutti meritevoli di attenzione.

Si tratta dello stile

  1. Neo classicista: ormai residuo a livello europeo dopo il termine dell’epopea napoleonica, si presenta in alcuni esempi eccellenti ben delineati nelle loro caratteristiche tipiche.
  2. Romantico floreale: oltre alla presenza di addolcimenti floreali, si caratterizza nelle espressioni consolatorie dei volti dei defunti e di angeli e dolenti.
  3. Realismo borghese: vera icona di Staglieno, espressione delle emergenti famiglie della borghesia, stupefacente nel perfezionismo artistico dei particolari delle presentazioni statuarie singole o, ancor più, di gruppo.
  4. Simbolismo: alla fine del secolo esprime la crisi delle certezze dell’egemonia borghese e preannuncia periodi di crisi ed instabilità artisticamente espressi.
  5. Liberty: movimento europeo artistico di rottura, anti industrialista e innovativo su molti aspetti, da visitare anche nel Porticato Montino, ampliamento del Cimitero verso ponente.
  6. 7: Déco e Novecento: nel Porticato Montino e nel contiguo Porticato Antonino, numerose testimonianze di questi stili, poco noti, e dell’evoluzione dei materiali utilizzati per i monumenti sepolcrali.

Nel corso della conferenza itinerante è di grande interesse osservare i numerosi simboli che si combinano ai monumenti o che sono collocati a lato o negli spazi di separazione.

Si tratta di elementi indispensabili per la corretta e completa conoscenza della realtà cimiteriale nella sua articolazione.

Nella Guida sono state inserite delle tabelle utili alla collocazione ed origini dei simboli stessi:

Cattolici (pag.11); Mitologia greca (pag. 23); professioni (pag. 24).

Altri: massonici, ebraici e di altre confessioni.


PERCORSO “STORIA, ISTITUZIONI, ARTE”

Inizio del percorso consigliato dal piazzale dei Memoriali subito oltre l’ingresso (pag.40).

I memoriali non costituiscono luoghi di sepoltura ma semplici testimonianze dell’attività sociale e anche politico-militare di varie categorie e organizzazioni,

Ultima statua collocata, quella dei Vigili urbani di Genova;  da notare anche la stele dei “Canterini genovesi” (pagg.40-41).

Poco oltre sulla sinistra, nel campo 22, la tomba della famiglia De Andrè con in vista la chitarra del noto cantautore Fabrizio. Talora sull’uscio fiori e massaggi lasciati da ammiratori (pag.46).

Poco oltre da percorrere il Porticato Antonino, ampliamento a ponente del Cimitero  costruito nel Primo dopoguerra dove si trova, all’altezza della scalinata centrale, la tomba di Gilberto Govi, sovrastata dai mascheroni della Commedia dell’arte. Di fronte la statua del Cristo degli abissi,che rimanda alla copia sepolta sul fondo marino nelle baia di San Fruttuoso di Camogli, meta di visita di subacquei che lo considerano loro protettore.

Tornati sul viale principale, a lato del campo protestante, la tomba di Constance Lloyd, moglie di Oscar Wilde; procedendo sino in fondo, l’immaginifico Sacrario ai soldati della Prima guerra mondiale, ricco di decorazioni, di fronte al quale alcuni espressivi memoriali dedicati ai deportati ed alle vittime dei campi di concentramento nazisti.

Si ritorna e sulla sinistra un arco in metallo in stile Coppedè porta alle terrazze dei militari del

Commonwealth dei due Confitti mondiali morti nell’Area militare genovese. Molto curati, come risalta anche dal contrasto con le intercalate terrazze, da tempo abbandonate, di sepolture protestanti (pag54).

Direttamente si sale al Viale superiore Brian che porta, con un itinerario anche di interesse botanico, alla tomba-mausoleo di Mazzini (pag.55), circondata da numerose sepolture di esponenti del repubblicanesimo risorgimentale oltre che sepolti che possiamo riferire all’inno di Mameli, egli stesso lì sepolto non lontano dai genitori di Michele Novaro, autore delle parole dell’inno. (pag.56).

Più avanti il Campo dei Mille da poco restaurato.

Si scende nell’area prospiciente il Porticato semicircolare per visitare il Campo dedicato alle vittime della Resistenza antifascista, tra le quali anche numerosi combattenti non italiani.

Il percorso può concludersi con la visita al Pantheon, dove sono sepolti trenta personaggi che hanno onorato in diversi ambiti la città di Genova.

Ultimi sepolti l’ex Sindaco Cerofolini ed il poeta Edoardo Sanguineti (pagg.29-30).


PERCORSO “SEPOLTURE MULTICONFESSIONALI, SIMBOLI, BOTANICA”

Partenza dal porticato all’ingresso laterale dove risalta la sepoltura della religiosa cattolica Maria Teresa Solari. I lumini, i fiori, le scritta ricordano come per la suora sia in corso un processo di beatificazione.

Tornati all’esterno, oltre la piazza dei memoriali, a lato del Tempio laico, spazio di cerimonie funebri e di iniziative di vario tipo dedicate ai non credenti, il vecchio cimitero ebraico. Poco visibile ma di grande interesse per la presenza di scritte e simboli riferite alla confessione ebraica. Non utilizzato da decenni (eccetto che per la recente sepoltura dell’artista Luzzati), risulta essere anche un fecondo laboratorio botanico per lo studio della crescita spontanea di piante ed arbusti, ormai più che secolare.

Tornati sul Viale subito il cimitero protestante, austero per l’assenza di decorazioni, immagini, lumini e fiori, proibiti dal rituale di sepoltura protestante, come indicato da un cartello esposto.

Poco oltre il piccolo campo ortodosso in evidente contrasto con i suoi ori e crocefissi con il precedente.

Più avanti l’esteso nuovo campo ebraico con abbondanza di simboli meritevoli di studio specifico.

La visita ai vicini campi militari del Commonwealth ed un percorso nei porticati allo studio dei numerosi simboli presenti, di varia origine e significato, può concludere in modo significativo questo percorso di visita piuttosto specifico.

Informazioni

Associazione onlus
“Conoscere Staglieno: città nella città”
Codice Fiscale: 95143090108
Email: conoscerestaglieno@gmail.com

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